Il Direttore di Dipartimento, prof. Lidia Armelao, i Direttori degli Istituti, e tutto il personale DSCTM esprimono sentita vicinanza ai familiari del prof. Ugo ed ai suoi collaboratori più stretti per la tristissima perdita.
Pubblichiamo un bel ricordo del Prof. Ugo, tracciato dal dr. Rinaldo PSARO, uno dei suoi allievi più vicini e già Direttore per molti anni di uno degli Istituti CNR afferenti al DSCTM.
È venuto a mancare, lo scorso 20 ottobre, Renato Ugo. Chimico di fama mondiale, docente brillante, attento ed apprezzato da tutti i suoi studenti, uomo con personalità e energie eccezionali.
Lo scorso marzo il Prof. Ugo aveva ricevuto la medaglia d’oro dall’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL per il suo impegno scientifico e organizzativo, sia in ambito accademico che industriale, a favore della crescita della chimica, che ha dato lustro alla scienza italiana. “Questo riconoscimento, a 82 anni, sigilla con onore la mia carriera scientifica”, commentò Ugo alla notifica del riconoscimento.
Nato a Palermo da Franca Agusta, nipote del fondatore dell’azienda che produceva sia elicotteri che motociclette e da Giovanni, ufficiale dell’esercito nato a Parenzo, in Istria, Ugo arrivò giovanissimo a Milano.
Dopo la laurea in Chimica Industriale nel 1961 presso l’Università degli Studi di Milano, venne chiamato da Lamberto Malatesta con una borsa di studio e da qui partì la sua carriera scientifica e di docente. Libero Docente in Chimica Generale e Inorganica (1966), Professore Ordinario prima di Chimica Analitica (1973) e poi di Chimica Inorganica (dal 1981 al 2010) presso l'Università degli Studi di Milano. Dal 2013 Professore Emerito di Chimica Generale e Inorganica.
Tra gli anni Settanta e Novanta fu un costante punto di riferimento per la ricerca accademica e per l’industria italiana. Sia la farmaceutica che la chimica applicata ebbero in lui un partner curioso, aggiornatissimo e geniale, capace di declinare in formule e prodotti le intuizioni dell’imprenditore. Collaborò con l’allora Farmitalia-Carlo Erba, con Dompé, Recordati, Bracco e tutti i principali gruppi farmaceutici internazionali. Giorgio Squinzi, fondatore della Mapei e presidente di Confindustria, fu suo studente e divenne tra i suoi più calorosi estimatori.
Ha contribuito a scrivere un capitolo fondamentale della storia industriale italiana a bordo della corazzata Montedison, poi colata a picco come una bagnarola per aver incrociato un pernicioso iceberg di vacuità politica e finanziaria.
A 44 anni, in un lunedì di fine gennaio '82, venne chiamato da Mario Schimberni, all'epoca presidente della Montedison. «Lei verrebbe con me a rifare la chimica italiana?». Schimberni aveva bisogno delle conoscenze di Ugo e, a dispetto di chi dice che il mondo della ricerca e dell'università sono lontani da quello dell'industria, qui si scopre come l'una dipenda dall'altra, in un binomio efficace e purtroppo non molto comune in Italia. Nel libro Reazione Chimica, scritto dal giornalista Stefano Righi, viene ricostruito un capitolo significativo dell'industria chimica italiana attraverso la lente di un protagonista di primo piano come Renato Ugo.
Nel suo ruolo di membro del Cda (2004-2008) del CNR in tempi dove solo la parola chimica era funesta con un colpo geniale mise in piedi il Dipartimento di Progettazione Molecolare.
Nel 2000 assieme ai colleghi Tondello e Sgamellotti promosse la nascita dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari con sede a Milano e le due sezioni di Padova e Perugia.
L’attività di ricerca di Renato Ugo ha trovato un’affermazione internazionale nell’area della catalisi omogenea con metalli di transizione e nello sviluppo di relazioni tra catalisi omogenea e catalisi eterogenea. È considerato il pioniere nell’aver proposto l’approccio molecolare all’interpretazione della catalisi eterogenea.
Negli ultimi tre decenni si è dedicato a settori innovativi come le sintesi organometalliche mediate dalle superfici e i materiali molecolari o nanostrutturati per applicazioni nell’ottica non lineare oltre che nelle celle solari organiche.
È stato autore e co-autore di circa 340 lavori scientifici, apparsi sulle più qualificate riviste italiane ed estere.
Ha ricevuto nel 1988 la laurea honoris causa dell’Università di Potsdam (N.Y.) negli U.S.A., oltre che numerosi premi relativi alla sua attività scientifica, tra cui di rilievo la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come benemerito della cultura e della scienza (2000) e la medaglia Piero Pino della Divisione di Chimica Industriale della Società Chimica Italiana (2006).
Socio, prima corrispondente (1984) e poi Nazionale (1990), dell'Accademia dei Lincei.